Padre Giacomo:

“La Missione è cominciata nel 2001 e siamo andati con il fine di condividere la nostra fede e la nostra vita con loro. Siamo partiti imparando la loro lingua, vivendo con loro e successivamente la benevolenza degli italiani e delle nostre parrocchie in modo particolare ci ha portato a dare un contributo concreto, dal momento in cui abbiamo notato come, ad esempio, mancavano i farmaci e i bambini erano mal nutriti.

Tutto ciò ci ha dato l’input con Padre Massimiliano per cominciare a creare un centro di recupero per i bambini mal nutriti, oltre a creare un deposito farmaceutico in parrocchia. Questo piccolo seme è diventato un centro medico con l’assistenza per i malati e, ultimamente, è stato realizzato anche un blocco operatorio e di un poliambulatorio con la presenza di tanti specialisti provenienti dalla Capitale.

Tante parrocchie vicine a noi e molte aziende, come la D’Angelo Antonio, la Caritas Antoniana e la Cei e tante altre piccole imprese, famiglie e parrocchie, legate a noi e ai frati, informati attraverso i media, hanno dato un aiuto importante. Ringraziamo ognuno infinitamente nella propria situazione ma, allo stesso tempo, incoraggiamo tutti a continuare ad aiutarci.”

 

D’Angelo Gabriele:

“C’è un impegno morale importante verso la Missione, perché ho avuto la fortuna di conoscere Padre Giacomo 20 anni fa, quando è stato ordinato qui a Lanciano. La sua testimonianza, che porta ogni giorno quando rientra in Italia, è da stimolo per ognuno di noi, affinché veramente si possa dare un piccolo contributo per cambiare il mondo. L’oceano è fatto di tante piccole gocce ma ognuno di noi può essere una goccia che può migliorare questo oceano e soprattutto può rendere l’ambiente che viviamo migliore rispetto a quello che abbiamo ricevuto.

Questo è il nostro impegno: imparare a salvaguardare il nostro ambiente e soprattutto a preservarlo per i nostri figli e far sì che loro siano il nostro futuro e raccolgano i frutti di quello che abbiamo seminato. Spero che possa essere motivo di riflessione per tanti altri amici, conoscenti e colleghi, che possano prendere questa testimonianza come punto di riferimento, perché ognuno di noi può dare una grande mano e lo può fare in maniera riservata, in pieno spirito francescano.”

 

Padre Giacomo:

“L’aiuto principale è che abbiamo nel fondo l’amore e crediamo che il mondo possa essere diverso. Se io credo che l’inizio di tutto è l’amore, che viene da Dio, e con questo so condividere il suo prendersi cura del Creato, so tener conto dell’altro, questo mondo cambierà e metterà a tacere i fucili; alcuni continueranno ma altri magari diranno <<non sto più a questo gioco del nemico e del sopruso>>.

Dappertutto in Italia, come a Castel Frentano, c’è questo spirito di voler condividere, amare e credere che il mondo, con la mia partecipazione, benedetto da Dio, possa cambiare.”